venerdì, 26 Aprile 2024

Dr.ssa Silvia Russo – Istituto Auxlogico Milano Importo Progetto euro 60.000,00    Inizio progetto: 01 Settembre 2014 fine settembre 2016   Titolo: “Ruolo dell’amminoacido Taurina e le sue potenzialità terapeutiche  nella Sindrome di Angelman studio su modello animale”;

La sindrome di Angelman è dovuta, in più dell’80% dei casi, al mancato funzionamento, della copia materna del gene UBE3A, localizzato sulla regione cromosomica 15q11.2-12.

Nonostante i progressi della medicina, attualmente nella pratica clinica non sono disponibili terapie in grado di curare o migliorare la sintomatologia della sindrome di Angelman. Tuttavia, ci sono studi su modelli animali che dimostrano come un incremento nei livelli della proteina prodotta dal gene Ube3a, la molecola che viene a mancare nella nell’ippocampo e nel cortex, permettano il recupero, almeno parziale, del deficit cognitivo del topo, a partire dalle prime fasi di sviluppo fino all’adolescenza.

Finalità

Il nostro studio si propone di valutare le potenzialità terapeutiche della somministrazione dell’aminoacido taurina, largamente presente nel sistema nervoso e i cui effetti neuro protettivi sono stati replicati in diversi report, sul controllo della sintomatologia della sindrome di Angelman. La taurina (acido 2-amino-etan-sulfonico), è un aminoacido non incluso in proteine, considerato un neurotrasmettitore, agente neuroprotettivo e regolatore dell’omeostasi del calcio, con proprietà antiossidanti; abbonda nel cervello, maggiormente nel cervello immaturo. Studi recenti hanno evidenziato che la supplementazione di taurina in colture di progenitori neuronali di topo adulto ne migliora la proliferazione. Inoltre, è stato dimostrato che la taurina è in grado di promuovere la sinaptogenesi sia in modelli sperimentali in vivo, quando iniettata nei ventricoli cerebrali dell’embrione in utero, sia in vitro, su linee cellulari di embrione di topo. Nell’organismo, la taurina viene sintetizzata principalmente a livello epatico e non è ancora stato completamente definito il meccanismo attraverso il quale sia in grado di attraversare la barriera ematoencefalica: secondo recenti studi, utilizzerebbe un trasporto facilitato.

Per valutare l’efficacia della taurina nel migliorare la sintomatologia della sindrome di Angelman, prevediamo di testare nel topo wild type (WT) e transgenico (modello murino Ube3am-/p+) la somministrazione di taurina, a partire dallo svezzamento dell’animale (3° settimana). La taurina sarà somministrata disciolta in acqua. L’azione della taurina verrà valutata attraverso la comparazione delle performance dell’animale wild type (WT) e transgenico (TG) in una serie di test comportamentali e cognitivi: Rotarod, Open field test, EPM (eventualmente fossero necessari ulteriori approfondimenti,prevediamo di estendere l’osservazione comportamentale e cognitiva al wire hang test ed alla Acoustic startle procedure). I test scelti sono i più attendibili tra quelli riportati in letteratura, non invasivi o stressanti per gli animali e risultati idonei al modello animale da noi scelto.

Ulteriori valutazioni saranno eseguite nei tessuti espiantati dopo il sacrificio degli animali, al termine del periodo di osservazione, nei quali si analizzeranno le variazioni di specifici parametri biochimici, oltre che l’espressione di proteine sinaptiche.

La taurina è stata utilizzata in passato come antiepilettico, ma, ad oggi, non ha mai trovato utilizzo per la terapia dei pazienti affetti dalla sindrome di Angelman, in età precoce. Ci si aspetta che migliori la sintomatologia epilettica e l’iperattività che sono causa di una riduzione della capacità di concentrazione e quindi di apprendimento nei pazienti. Ha il vantaggio di essere una sostanza già disponibile sul mercato, potenzialmente priva di effetti collaterali di rilievo e quindi potrebbe essere facilmente fruibile dai pazienti.

Basta poco di ognuno per fare molto

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Progetto di ricerca Dr.ssa Silvia Russo

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